mercoledì 3 novembre 2010

Quando finirà?

Forse domani Sakineh morirà: un dramma noto al mondo su chissà quanti sconosciuti (nell’impenetrabilità del sistema iraniano i casi analoghi potrebbero essere decine). E nemmeno ci si può consolare alla buona notizia, pur nelle ombre del sistema di potere brasiliano, della elezione di Dilma Rousseff, né essere speranzose circa la prossima comparsa sulla scena politica e sindacale della prima donna segretaria nazionale del più grande sindacato italiano, Susanna Camusso.

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“Io muoio, e anche questo mi nuoce”, Pier Paolo Pasolini

Trentacinque anni fa, nella notte tra il 1 e il 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini veniva brutalmente ucciso (battuto a colpi di bastone e travolto con la sua auto) sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia..

L’intelligenza non avrà mai peso, mai, nel giudizio di questa pubblica opinione.

Neppure sul sangue dei lager tu otterrai, da una dei milioni d’anime della nostra nazione un giudizio netto, interamente indignato.

Irreale è ogni idea irreale ogni passione di questo popolo ormai dissociato da secoli la cui soave saggezza gli serve a vivere, non lo ha mai liberato.

Mostrare la mia faccia, la mia magrezza, alzare la mia sola, puerile voce non ha più senso.

La viltà, avvezza a veder morire nel modo più atroce gli altri con la più strana indifferenza.
Io muoio, e anche questo mi nuoce.

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domenica 31 ottobre 2010

MARATONA PER LA LEGALITA’ E LA CULTURA RICORDANDO ANGELO VASSALLO

A due mesi esatti dall’assassinio, il ricordo “a rete unificata” del sindaco di Pollica. La diretta sarà trasmessa dalle micro web tv italiane. Ad oggi irradieranno anche Rainews24.it, Repubblica TV, Corriere.it, Current, l’Unità, Il Fatto Quotidiano, YouDem, Wired, De Agostini, Treccani. Per trasmettere la diretta sul proprio sito basta iscriversi su www.cosenostre.tv

Tra gli ospiti: Riccardo Iacona (Rai), Davide Scalenghe (Current), Carmen Lasorella (San Marino RTV), Giordano Sangiorgi (MEI), Giuseppe Bianco (Procura di Firenze), il documentarista Piero Cannizzaro, Laura De Merciari (Slow Food), Manuela Iatì (SkyTg24), Michele Dotti (Anticasta), Arianna Ciccone (Valigia Blu), Giancarlo Caselli (Procura di Torino), Alberto Cisterna (DNA), Antonio Polimene (Ipazia Promos), lo scrittore Nicolai Lilin

La diretta web..

giovedì 28 ottobre 2010

In Puglia sabato si presenta la Regione Salento. Come dire..

..avevamo bisogno della “ennesima” (R)regione. Eccerto, perchè di questo si tratta. Poltrone. I salentini si sentono esclusi dal governo della Regione Puglia e si inventano la soluzione più immediata, creare una regione nella Regione. O una Regione nella regione. Dipende sempre dai punti di vista (ovvero dagli interessi).

Qualche anno fa, durante un convegno da me inventato e organizzato, quando ero al coordinamento della comunicazione e del marketing delle Grotte di Castellana (e Ostillio era assessore al Turismo), trovai il modo per dare un senso a quell’incontro che aveva l’obiettivo di far convergere verso l’area centrale del territorio pugliese un turismo nuovo, diverso, maturo per l’offerta che stavamo lanciando, e lo trovai nella formula che piacque anche ai nostri partner, la “Terra di mezzo” (anche un po’ sull’onda della saga Il signore degli anelli e la mitologia che ne stava scaturendo).
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Nel mezzo del Cammino di Santiago

«Era una notte. Non si sa se buia, tempestosa o cosa. Una sera di tanto tempo fa un pastore eremita della Galizia, tale Pelayo o Paio, avvistò dei bagliori in lontananza e, ispirato dalla suggestione divina, si lasciò guidare di collina in collina fino a un campo in cui la luce era più intensa. E lì fece una scoperta sensazionale».

Quante volte, nel corso della nostra vita, speriamo di venir folgorati da una “luce” che illumini il nostro cammino? Spesso accade di avvertire la necessità di “trovare” – senza cercare – le risposte ai mugugni interiori nel rumore caotico della quotidianità.
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lunedì 25 ottobre 2010

Telenorba sbarca sul digitale Sky

Oggi alla Regione Puglia piovevano i complimenti e gli auguri di “prosperità” al Gruppo Telenorba – questa emittente del Sud che tanto ha imprecato in passato per le concessioni – per la nuova sfida del canale all news che da questa mattina ha debuttato sulla piattaforma Sky.
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lunedì 18 ottobre 2010

Annozero o Report?

Talk show o giornalismo d’inchiesta?
Santoro o Gabanelli?

Annozero o Report? Talk show o giornalismo d’inchiesta? Michele Santoro o Milena Gabanelli? Non c’è incompatibilità vene di rispondere, ma questo non cambia le cose: da una parte c’è Marco Travaglio e dall’altra, Milena Gabanelli. Sono due modi di fare giornalismo o si tratta dello stesso giornalismo cucinato in modo diverso?

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La mitezza non è più una virtù

Quando studiavo alle superiori la mia classe si era divisa tra chi parteggiava per Thomas Hobbes e chi invece teneva per John Locke. Per sommi capi diciamo che Locke era il supporter di chi stava a sinistra, contro il determinismo e la concezione ‘homo homini lupus’ del tetro Hobbes, amato invece da chi stava iniziando un percorso di adesione alla destra: la speranza contro la legge della giungla, la mitezza e la ragionevolezza contro l’aggressività e l’arroganza.
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mercoledì 29 settembre 2010

Salento (Puglia), la regione nella regione! o_O

Patetico.

Chi pensa che la Regione Puglia sia “illuminata” allora non ha fatto i conti con la cultura meridionalista che comincia a dilagare..

Che stia emergendo e consolidandosi come l’antagonista della Lega Nord può essere un’interpretazione; ma non è l’unica. Pulsa, tra i politici (che per antonomasia dovrebbero essere i rappresentanti di “noiartri” che votiamo) il desiderio di sfasciare quello che mio nonno ha combattuto in guerra, tornando senza dita ai piedi, per via del grande freddo siberiano. Mio nonno. Mio nonno.
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Morire perché si è donne

Quante volte abbiamo sentito dire (o abbiamo detto, con rabbia e senza riflettere) una frase carica di presagi nefasti, come ‘ora ammazzo qualcuno’? Nel fraseggio della modernità abbondano espressioni violente con simbologie aggressive, sessiste, omofobe, razziste senza che si faccia quasi più caso al loro contenuto offensivo e pericoloso: la scusa è che nel mondo violento che ci circonda, e del quale facciamo parte, è necessaria una catarsi almeno nelle parole, e che la violenza verbale non è, nella maggioranza dei casi, immediatamente legata all’azione violenta che pure esprimono le parole che diciamo o che ascoltiamo.
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Nucleare: l’incognita brasiliana

Il governo brasiliano non intende rinunciare alle opportunità derivanti dallo sviluppo di un’industria nazionale dell’arricchimento dell’uranio, che, considerando le riserve di minerale e l’alto livello tecnologico già raggiunto, faranno del Brasile un grande esportatore di materiale fissile e di tecnologia. Stessa determinazione per altri programmi nucleari in sviluppo, anche a fini militari.

Negli ultimi anni l’opinione pubblica mondiale ha assistito con certa sorpresa all’attivismo del governo Lula nello scenario internazionale, volto a perseguire senza complessi di deferenza una politica estera sovrana ed interessi autonomi di potenza regionale e di player globale. Gli interrogativi maggiori derivano da alcune prese di posizione brasiliane in tema di sicurezza globale nucleare, ma andiamo con ordine..
Continua..

mercoledì 4 agosto 2010

«L’Italia sta marcendo..», di Pier Paolo Pasolini

“L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole..

To be continued..

..perchè la crisi porta progressi.

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

To be continued..

lunedì 2 agosto 2010

Intervista ad Alessia Margiotta, autrice di Sfiorato da un angelo

Il libro è carico di emozioni. Quanto è importante per un autore sperimentare in prima persona?

Credo sia essenziale. Non si può scrivere di qualcosa che non si conosce. Più un’emozione è pura, intensa e più sarà facile ed efficace descriverla. Molto spesso mi capita di rivivere nella mia mente determinati avvenimenti, cercando di imprimere dentro di me il sapore di ogni parola. Ovviamente non è impossibile descrivere ciò che semplicemente si immagina.

To be continued..

giovedì 22 luglio 2010

Quel comma 29 ammazza i blog. Inammissibile lo diciamo noi!

Le BUONE non sono servite a nulla: l’estensione dell’obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa del 1948 ai blog sta per diventare legge. E nella sua versione originaria, che prevede unasanzione fino a 12.500 euro per qualunque gestore di siti informatici “ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica” che non proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta e secondo precisi criteri di grafici, di posizionamento e visibilità.

To be continued..

sabato 10 luglio 2010

Un pianeta di sciocchini

La popolazione legge sempre meno. Ce ne è meno necessità. Solo 50 anni fa leggere era l’unica possibilità di imparare o aggiornarsi. Oggi si può farlo per mezzo di immagini: è meno faticoso. Anche la pubblicità, oggi, avviene per immagini: la descrizione dei plus basata sulle specifiche tecniche è dannatamente fuori moda.

To be continued..

venerdì 9 luglio 2010

Saramago: l’ironia, un blog e l’amore «La mia ricetta per resuscitare»

Saramago ha un’aria fragile, ma siede ben diritto sulla poltrona nella sua piccola casa di Lisbona, costruita nel primo dopoguerra, e se ne sta accanto al fuoco del caminetto, al riparo dal vento umido dell’Atlantico. Lo scorso inverno è stato portato d’urgenza in ospedale per problemi respiratori, «Esitavano ad accettarmi perché ero in condizioni piuttosto gravi», ricorda, e aggiunge con un sorrisetto: «Non volevano essere l’ospedale in cui è morto José Saramago».

To be continued..

E bavaglio fu!

Lo sconforto pregnante che si abbatte su questa Italia sempre più serva non fa il paio con la voglia di lottare degli italiani, stretti in questa morsa di ipnosi da shock. Quanto male ha fatto la sinistra per meritarci tutto ciò?

To be continued..

Un viaggio al centro della terra con Carlos Solito, esploratore del buio

Meandri silenziosi, profondità terrestri narranti, vuoti sotterranei evocanti e identità vocianti sono, per Carlos Solito, l’orizzonte descrittivo della sua ultima fatica editoriale dedicata tutta alla sua passione per le grotte, quegli anfratti oscuri e inaccessibili che fin dalla giovinezza sono prepotentemente tratti performativi della sua personalità.

To be continued..

Da Bari Jannis Kounellis, dire di no è rivoluzionario e autentico

C’è vivacità creativa e culturale in questa Bari che si candida a capitale europea nel 2019. Questa città levantina che alla ribalta della cronaca, per decenni, si è raccontata tramite il polo commerciale della Fiera del Levante o per i tragici eventi incendiari di beni culturali preziosi come il Teatro Petruzzelli e il Teatro Margherita.

To be continued..

Il PD spieghi al mondo intero lo scherzetto della democrazia!

Non sono indignata, e tantomeno mi sorprende più di tanto. La politica è sostenuta, si sa, da prese per i fondelli. Chiarito questo aspetto, talmente limpido che pure per un bimbetto è naturale quanto cibarsi o camminare, passiamo a divulgare (per quanto possa essere nelle nostre scritture), cioé a far sapere, cioé a ripeterlo il più possibile, lo scherzetto che si chiama democrazia, per come lo intendono i signori del Partito (appunto) democratico.

To be continued..

Piccole tv crescono. Grazie al web

Presentato il rapporto sulle webtv esistenti in Italia durante «1° meeting della comunicazione. Il giornalismo e le nuove frontiere dei media» che si è tenuto a Roma nella sede del CNR. In Italia sono 272 le esperienze presenti e sono monitorate dal 2004 da Altratv.tv. Ecco cosa riescono a fare con poche centinaia di euro e quante cose riescono a cambiare nella comunità in cui sono inserite.

To be continued..

Venerdì 7 maggio è di scena “arte a responsabilità illimitata”

Riparte a Bari, venerdì 7 maggio prossimo, la rassegna di arte “Premio Lum per l’arte contemporanea” promossa dall’Università Lum Jean Monnet di Casamassima (Ba), alla seconda edizione, con l’obiettivo di rilanciare le politiche culturali del territorio e condurle sulla scena nazionale e internazionale come un modello da esportare.

Sarà Achille Bonito Oliva il curatore scientifico di questa seconda edizione dal titolo “L’arte a responsabilità illimitata”, che vede coinvolti, nel comitato scientifico, Chiara Parisi, Cesare Pietroiusti, Vito Labarile, Salvatore Lacagnina e Maurizio Morra Greco, in qualità di artisti, collezionisti e direttori di musei.

To be continued..

Blitz Rai 6 maggio 2010 ore 18.00 – Bari

Un’informazione che divora notizie su notizie senza darci il tempo di capire, un sistema che non si ferma mai perché bisogna essere fast, veloci, mordi e fuggi non poteva prevedere la Valigia Blu (http://www.valigiablu.it): 200.000 cittadini tramite facebook sottoscrivono una richiesta di rettifica al Tg1 per una notizia sbagliata, scrivono una lettera ai vertici Rai, la risposta non arriva e loro non mollano.

To be continued..

Ziegler: ecco come nasce l’odio per l’Occidente

Per capire l’ odio non servono il linguaggio castigato, la prudenza, gli occhiali rosa. Danno un’idea del mondo che è una bugia, comoda solo a nascondere i privilegi.

Jean Ziegler non ha bisogno di essere diplomatico. Non lo è stato in passato, come sociologo appassionato di Africa, come parlamentare critico verso la sua Svizzera, come docente e saggista. Non lo è stato fino al 2008, da relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto al cibo. Adesso è consigliere del Comitato Onu per i diritti umani e a 75 anni ha meno voglia che mai di moderare il suo sdegno.

To be continued..

Bavaglio? Sì, se è legge..

Ce la ricorderemo a lungo, la serata di Bologna: quello strano intreccio che ha tirato via l’espressione new media dalle pagine degli analisti della comunicazione per farla materializzare nella allegra babele di digitale e satellite, di radio, tv e siti internet. Sembrava quasi che non si sapesse bene come e dove seguirla, che fuori dalla tv generalista la trasmissione fosse condannata alla marginalità. E invece cento canali diversi si sono uniti per darci un risultato possente e promettente.

To be continued..

Giornalismo e politica, Cazzullo-Cruciani contro tutti

I giornalisti, definiti esperti di comunicazione, spesso cadono nel tranello della autoreferenzialità e diventano boccone prelibato del loro stesso ideologismo. E se diventa ragionevolmente usuale riciclarsi giornalisti dopo una carriera politica, ciò non dovrebbe rappresentare la prova del nove al contrario. Il mestiere del giornalista va al di là di un impegno politico, significa fare informazione e farlo con metodo, essere oggettivi e garantire l’imparzialità della notizia. Ma è anche evidente che nel panorama attuale scopriamo una straordinaria difficoltà ad ottemperare al ruolo che ci si è dati. I giornali per vendere più copie devono “militare” ardentemente, quasi “tifare”, in breve: polarizzarsi.

To be continued..

Le verità nascoste, Vaticano Spa

Chi l’avrebbe mai pensato (popolo ignorante) che le fortune del Vaticano siano talmente ingenti da essere gestite “accuratamente” da uno staff di vescovi-banchieri?

Lo Ior (Istituto opere religiose), a Porta S. Anna, ha difatti un consiglio d’amministrazione ristretto a pochi intimi nell’ambiente ecclesiale, ma una commissione super partes, composta da grandi banchieri, sovrintende le attività finanziarie dell’istituto. Per quanto non sia di competenza della mafia.

To be continued..

Il ruolo dei media nell'era digitale

Il futuro è passato da Perugia raccontando il passato dell’informazione e ha portato con sé un’ondata di costruttiva invidia per le imprese, manco a dirlo, statunitensi.

Paul Steiger, guru del giornalismo investigativo no-profit, ed ex direttore del Wall Street Journal (1991-2007), ieri mattina, al Teatro Pavone, ha incantato la folta platea su un concetto utopistico per il mondo italiano: come si fa giornalismo d’indagine libero? O meglio: come si fa a trovare finanziatori non “interessati” all’aspetto contenutistico?

To be continued..

Il mio tzunami, di Albert Danton

Il 26 Dicembre 2004 era Domenica. Alle Seychelles, nell’oceano indiano, era una bella giornata: il sole splendeva alto e poche piccole nuvole tentavano di stemperare i suoi raggi.

A Mahè, la più grande isola dell’arcipelago delle Seychelles, sulla più bella spiaggia, sul lato est, c’è il mio ristorante. Il suo nome è Kaz Kreol che vuol dire Casa Creola.

To be continued..

sabato 27 marzo 2010

Intervista ad Albert Danton, autore del romanzo “Il presidente”

Il libro propone una dimensione parallelamente surreale, ma che trae spunto da fatti realmente quotidiani. Il protagonista è Malcom Powell, uomo di colore, cittadino degli Stati Uniti: come prende forma questo personaggio?
È doveroso sottolineare subito che il mio personaggio nulla ha a che vedere con il suo ispiratore. È innegabile però che ho iniziato a scrivere Il Presidente proprio nel Gennaio 2008 in esatta concomitanza con l’inizio delle primarie di Barak Obama. È proprio Barak Obama ad avere ispirato il personaggio di Malcom Powell prima ancora che corressero quelle voci, che cercavano di screditarlo, e che si riferivano alla ipotetica influenza che la religione musulmana del padre avrebbe potuto avere su di lui. Al di là del mio discutibile personaggio, ammetto di avere sempre tifato per Barak Obama, durante la lunga campagna presidenziale americana, a differenza di mia moglie che tifava per Hillary.
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venerdì 26 marzo 2010

Integralismo islamico, un governo occulto si insinua nella presidenza degli Stati Uniti. Il romanzo di Albert Danton

Con una narrazione a tratti talmente reale da far temere un reportage delle trame ordite che sottendono il governo degli Stati Uniti d’America, e del destino del mondo, lo scrittore Albert Danton, al secolo Giuseppe Alberto Imbergamo, siciliano di origine, ora cittadino delle Seychelles, delinea scenari immaginifici che il lettore non tarderà a percepire come potenzialmente affini alla realtà.
Candidabile a divenire sceneggiatura di un film (a nostro avviso da oscar), il romanzo Il presidente..
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mercoledì 17 marzo 2010

Intervista a Giuseppe Savino, past president delle Grotte di Castellana

Perché il Messico fa parte della storia dell’Associazione, e perché è stato in quel paese che sono stati ideati e sviluppati una serie di progetti esplorativi, anche di notevole successo..

Com’è nata la passione per il Messico?

È una terra fantastica, per territori e gente. È un paese così ricco di carso che ha stimolato diverse esplorazioni già in tempi precedenti al 1990 e cioè alla data di costituzione di La Venta..
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martedì 16 marzo 2010

Esplorazioni geografiche, uomini alla scoperta di angoli inviolati di mondo

Quando pensiamo alle esplorazioni geografiche la nostra memoria non fa fatica a ricordare istintivamente Marco Polo o Cristoforo Colombo, navigatori italiani che grande lustro hanno portato alla nostra tradizione marinara. Pensiamo altresì, che ‘certi’ uomini appartengano al florido passato della storia dei popoli. Non senza grande emozione, scopriamo che questi uomini esistono ancora: sono persone dedite alla scoperta geografica del pianeta Terra..
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mercoledì 10 marzo 2010

Comunicazione online, conta fare brand in rete

Non posso fare a meno di postare un articolo di Luca Poma su Ferpi: da un po’ di numeri sulla situazione degli investimenti in rete e sull’esigenza dell’utente di dialogare con il brand.

Condivisibile!

***

Strategie di visibilità sul web: il conforto dei numeri
Per un’azienda non può esistere una comunicazione efficace che non passi dal web. L’Italia è al quinto posto in Italia per numero di utenti attivi di Internet. Luca Poma presenta una serie di dati e statistiche “confortanti” per il management aziendale ma che attestano ciò che ormai è evidente: il target è tutto on line, basta saperlo raggiungere.

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Fabris, confidenza con il futuro

Così: è come sentirsi un po’ genio incompreso, visto che da anni vivo nel futuro anch’io.. e chi ha lavorato con me lo sa. Guardare avanti (avanguardia, amo ripetere) non sempre è riconosciuto valore aggiunto. Se guardi troppo oltre rischi di essere considerato un folle. Ironia della sorte.

Non nomino il marketing da tempo immemore, come se avvessi avvertito una stonatura strana in quella parola che per epoche mi ha accompagnato negli sviluppi professionali.
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lunedì 8 marzo 2010

Etica pubblica e corruzione, servono regole capaci

«I mezzucci della corruzione mimetizzata sono quelli che sfiancano le persone per bene, gli onesti che non trovano alcun argine alle prassi ingannevoli di pubblici amministratori che si sentono padroni della cosa pubblica». Lo ha dichiarato il presidente del Senato, Renato Schifani, ieri a Bari, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Lum Jean Monnet, ateneo privato pugliese.
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giovedì 4 marzo 2010

La Lum fa l’orientamento “moderno”, il 2.0 che approda nell’università

Il 5 marzo 2010 segna ormai una tappa storica nel calendario degli eventi di orientamento universitario della Lum Jean Monnet, ateneo privato barese. Internet entra prepotentemente, così, a far da sponda divulgativa alle attività di informazione e formazione della Lum.

Diciamo pure che non se ne può più fare a meno, la rete assume giorno dopo giorno un ruolo attivo nella diffusione delle notizie e degli eventi. La comunicazione cambia con le persone, e le persone, oggi, vogliono interattività, modernità, capacità di stare al passo con le esigenze dei giovani, ma anche degli attempati che scoprono una dimensione diversa, più dinamica e (forse) più consapevole.
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mercoledì 3 marzo 2010

Il ponte (1917) di Franz Kafka

Ero rigido e freddo, ero un ponte, stavo sopra un abisso.

Di qua avevo le punte dei piedi, di là avevo confitto le mani, e mi tenevo rabbiosamente aggrappato all’argilla friabile. Da una parte e dall’altra mi si agitavano le falde della giacca. In fondo rumoreggiava il gelido torrente popolato di trote.
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Speleologi..

La passione che tormenta alcuni uomini è straordinariamente dubbia per i più, perchè appare come uno di quei passatempi sportivi che puoi scegliere di evitare.
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lunedì 1 marzo 2010

Un color bruno di Giovanni Badino

L’ignoto, il desiderio di conoscenza e il viaggio. Elementi imprescindibili per un esploratore, un pioniere che non conosce epoche e spazi e che si lascia guidare dalla curiosità e dalla voglia di sapere. «È rivolto anche a chi non si accontenta di guardare la televisione per illudersi di essere chissà dove, e ha bisogno di vivere direttamente le cose per farle sue, anche se è faticoso e pericoloso». È così che l’instancabile Giovanni Badino saluta il suo lettore ne Un color bruno (Edizioni Segnavia, pp. 128, € 9,50) e continua: «A chi pensa che una vita interessante sia quella spesa inseguendo i sogni, se possibile raggiungendoli, anche se così facendo sarà socialmente disapprovato».
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sabato 27 febbraio 2010

Uno su mille ce la fa..

A tempo perso (si fa per dire) svolgo un ruolo che da bambina sognavo di intraprendere come professione: la docente. Ogni avventura didattica diventa un’avventura di vita e mi ritrovo, così, a scoprire l’evoluzione delle giovani generazioni.

Solo fino a un anno fa i discenti pendevano dalle labbra degli insegnanti perchè li ritenevano fonte di sapere, di conoscenza e di cultura (di qual tipo si voglia); oggi mi rendo conto che questi giovani sono diversi. Hanno più armi per attaccare e per difendersi, sono sicuri di sè e non perdono occasione per farti notare che potresti rischiare di essere antiquato.
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mercoledì 24 febbraio 2010

Novità alla Camera, ripristinati i fondi per i giornali di partito

Di nuovo riporto integralmente una notizia di Corriere.it. Novità all’orizzonte? Direi che è un film già visto..

I tagli, che erano stati previsti dalla Finanziaria 2010, vengono ripristinati al 100 per cento
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martedì 23 febbraio 2010

Un gruppo su Facebook per impiegare 1000 giovani siciliani nel fotovoltaico

Riporto integralmente un articolo di Green me.it Sarò buono con la Terra. Credo sia uno spunto interessante di riflessione: facebook consolida il suo ruolo di aggregatore di notizie e di divulgatore di iniziative. Se la piazza tradizionale trovava nella sua “fisicità” un deterrente per la diffusione delle informazioni, i social network continuano la loro scalata.. Nonostante alcuni sondaggi decretino ancora il passa-parola come fonte ufficiale di “pubblicità”. Il ruolo del rapporto de visu detiene ancora la maggiore influenza nella credibilità delle fonti. Ma la rete non scherza..
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lunedì 22 febbraio 2010

«Io, manager tradita dall’azienda. Dopo il parto costretta a licenziarmi»

Riporto integralmente un articolo del Corriere.it perchè ho la sensazione che qualcosa, nel nostro paese, ma di più, nel mondo delle imprese, cominci a incrinarsi. Quel rapporto di fiducia, tanto ostentato, va perdendosi. E la donna ne subisce, come sempre, le conseguenze più evidenti, di un sistema ormai perverso.
Convocata dal direttore appena rientrata: «Grazie, non ci servi più»
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Arte. Da Nord a Sud, le università italiane valorizzano l’altra cultura italiana

Mercoledì 16 dicembre scorso è stato presentato il progetto culturale ‘Bocconi art gallery’, un modo diverso di stabilire un legame con il mondo dell’arte contemporanea e con la città, un modo alternativo per costruire un dialogo non solo attraverso il linguaggio economico. L’obiettivo, quello di consolidare un museo permanente a disposizione di Milano: 69 opere e 133 artisti internazionali, tra i quali il maestro Arnaldo Pomodoro.
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sabato 20 febbraio 2010

Ormai le tangenti fanno molta parte del marketing. E allora parliamone.

Giusto 18 anni fa, a Milano, arrestavano per una tangente da cinque milioni di lire (2.500 euro attuali) il “mariuolo” Mario Chiesa, responsabile del Pio Albergo Trivulzio (ospedale e ricovero per anziani), inaugurando il ciclo denominato “mani pulite”.
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domenica 14 febbraio 2010

E' tempo di traslocare..

Questo blog sarà presto inattivo. Continuerò ad aggiornare con recensioni librarie il mio pubblico qui: http://marilenarodi.wordpress.com/
A tutti grazie.

martedì 2 febbraio 2010

Questione di ‘territorio’, Cristina Zagaria racconta la ‘sua’ Napoli a Bari. Perché no










«Questa è la differenza tra la merda e noi. Noi stiamo zitti».
Il book trailer che ha portato Cristina in aula provoca il silenzio prima, poi il brusio incuriosito, poi un imprevisto «Vai, dai!»: straordinariamente inaspettato per un auditorio giovanile in una terra quieta e apparentemente staccata dai problemi di malavita..
È il giorno dell’orientamento universitario alla Lum Jean Monnet di Casamassima in provincia di Bari, la Libera università mediterranea: unica privata in Puglia.
L’evento del giorno “Giornalisti nella mafia”. A incontrare gli studenti, Cristina Zagaria, giornalista di Repubblica che presenta il suo ultimo libro Perché no (Perdisa, pp. 128, € 9,00).
Ma è solo un pretesto: l’obiettivo è quello di parlare con i giovani di informazione, di comunicazione, prendendo spunto da un evento di cronaca del
29 gennaio scorso verificatosi nei vicoli di Napoli: la rapina messa a segno da due giovinetti poco più che tredicenni, ancora in odore di incoscienza, al quale si riferisce il book trailer e a cui si ispira il libro.
«In realtà non sapevano nemmeno loro esattamente a cosa andavano incontro», racconta Cristina. «Sono andata là e ho fatto due chiacchiere con loro, dovevo ricostruire i fatti e avevo bisogno della testimonianza diretta – continua. Erano solo due ragazzetti e il ‘colpo’ è nato strada facendo: una mattina, quasi casualmente, uscendo di casa e decidendo di marinare la scuola». Così l’autrice racconta le vicende di quelle ore evolutesi tra le viuzze e sotto gli occhi dei passanti e dei residenti: una donna viene derubata, lei urla, chiede aiuto, ma nemmeno l’uomo rimasto sulla porta del negozio di fronte interviene. Lei è la maestra delle elementari dei suoi rapinatori. Loro, guardandola negli occhi, la colpiscono più volte. In cosa ha sbagliato coi suoi alunni?
Il silenzio in aula si fa assordante. Di fronte a Cristina Zagaria, ci sono gli studenti e gli insegnanti.
Come si raccontano gli episodi di ‘nera’ in città come Bari e Napoli?
«Questa è una piccola storia di cronaca che racconta la piccola vita di piccole persone in un piccolo libro», dice la Zagaria: «è carico di napoletanità». C’è qualcosa che accomuna Napoli e Bari (ora che è qui, di fronte al ‘piccolo’ pubblico barese, riflette e ricorda il momento in cui è tornata nella città levantina, dopo due anni): è la vivacità. Ma trova Bari nervosa, non l’aveva mai notato prima.
E il modo di comunicare? «La comunicazione tra guaglioni malavitosi a Napoli si evolve: ora se fanno ‘il palo’ chiamano i nomi di donne quando devono annunciare l’arrivo della polizia».
Napoli in realtà ha un’architettura urbana differente da quella di Bari; i quartieri si sovrastano uno su l’altro senza una netta separazione, si mescolano inevitabilmente tra loro insieme alle genti, alle abitudini. E un’abitudine che emerge è quella di fare silenzio quando non si deve parlare. Proprio come è capitato ad Adriana, la maestra, vittima della rapina. Napoli non si ribella, accetta il silenzio come baluardo per la sopravvivenza.
I giovani sono disorientati, ma nel loro piccolo mondo, sono capaci di essere curiosi e di interessarsi alla vita quotidiana, anche se danno l’impressione di essere staccati dalla realtà. Pongono domande ed esigono risposte: credibili, possibilmente. Non tardano infatti a farsi sentire: nel primo pomeriggio Cristina riceve mail dagli studenti: chiarimenti, curiosità e approfondimenti sugli argomenti trattati in aula.
Il libro si presta a favorire discussioni sulla comunicazione ai tempi di internet, sulle abitudini dei ragazzi e sulle censure giornalistiche, sull’uso dei social network e sugli scambi culturali tra generazioni diverse.
Perché no.. la cultura rende liberi.
©Marilena Rodi
[da Tra gli scaffali di Periodico italiano)

Il book trailer

mercoledì 20 gennaio 2010

Tecniche di grotta, di Giovanni Badino


Per far dei passi avanti dall’orlo dell’abisso

Nel mondo dei manuali di tecniche speleologiche Tecniche di grotta. Per far dei passi avanti dall’orlo dell’abisso di Giovanni Badino (pp. 208, Erga edizioni) è quello che si presta meglio alla divulgazione di argomenti tecnici.

Intervista a GIOVANNI BADINO
Un libro che ha quasi vent’anni. Cosa proprio non salveresti in un’eventuale riedizione?

Di per sé nulla, anche perché era basato sull’esperienza mia e quella non è maturata sul terreno delle grotte che vanno a frequentare quelli che leggono quel libro, cioè le grotte accanto a casa. Grotte europee, normali. Quel che sapevo allora, so adesso, quindi non posso aggiungere nulla. Da allora mi sono specializzato nell’applicare le stesse tecniche di studio e sviluppo di quelle che avevo impiegato per le grotte di casa, a grotte aliene, fossero nei ghiacciai, nelle quarziti, calde o fredde. Insomma, ho studiato, con ancora più intensità, situazioni che esulano dall’esperienza che un neofita è destinato a fare nei primi anni. Ho approfondito l’esperienza di reazione a situazioni critiche, ma anche quella è finita nei Quaderni Didattici, SOS in Grotta, che va letto come parte integrante del libro. E quindi non ha senso proporre né ampliamenti, né cesure. Però temo servirebbe un libro più semplice che prepari allo studio di questo. Mi pareva già allora, ora mi pare di più, perché è crollato il livello di entrata. Ora ho fatto due powerpoint che vanno in quella direzione, ma il libriccino manca.
Paolo Forti, nella Prefazione scrive: «finalmente alla mia non più tenera età ho compreso cose che mai mi ero sforzato di approfondire». Gli speleologi cosa, spesso, danno per scontato?
Quello che danno per scontato quasi tutti gli esseri umani: che certe cose siano impossibili da fare e che però, comprando questo e quello, si possano fare. È difficilissimo, spesso impossibile, far capire che gran parte delle attività complesse sono difficili, ma acquisibili con stretta disciplina e passione e studio e applicazione. Con serietà. Non si possono comprare, sono proprio da sposare. Farlo entrare nella testa dei neofiti è difficile, ma è ancora più difficile farlo accettare dagli istruttori, che non lo avevano accettato quando erano neofiti… Si preferisce quindi sfiorare ogni argomento, facendone proprie le regole più generali e le attrezzature, e poi passare ad altro quando si scopre che per andare avanti occorre modificarsi profondamente. D’altra parte siamo scimmie, non divinità…
La recensione è stata scritta da una neofita che ha frequentato un corso di introduzione alla speleologia nel 2009. Quanto può incidere una cultura bibliografica su un giovane speleologo?

La civiltà umana dipende dalla scrittura, dalla possibilità di tenere memoria di esperienze vaste e complesse, che non sono quindi più da ripetere nel breve volgere della nostra vita. Si va avanti, scrivendo per chi verrà. Quindi ti risponderei che un buon libro incide in modo totale su un neofita, se ha il cervello. D’altra parte sono sicuro che non incide per nulla, se non ce l’ha. A noi, del resto, interessa che si fermino a fare speleologia le persone dotate di cervello, non di bicipiti. Il cervello non viene, con l’allenamento, i bicipiti sì… Devo pure dirti che, proprio per questo, l’editoria speleologica è assai ostacolata, qui e là, da parte di chi teme che i “suoi” neofiti vengano sviati da letture malvagie, che facciano loro capire che i loro “istruttori” sono dei poveretti.
Parliamo di didattica. Nelle note conclusive scrivevi: «questo sembrava destinato a divenire un testo fondamentale nei prossimi anni». Esprimevi anche la perplessità riguardo all’insegnamento e alle sperimentazioni.. A distanza di circa vent’anni credi di poter confermare i dubbi di allora?
Lo confermo in modo totale, con rammarico. Purtroppo a livello locale la didattica dipende troppo spesso da chi, nella speleologia, è entrato troppo timidamente e con poca disciplina, e quindi tende a perpetuare negli allievi lo stesso approccio. Anzi, ed è più grave, tende ad allontanare i neofiti potenzialmente più validi, con pensiero e orizzonti più vasti. La soluzione è, ovviamente, uscire dagli steccati dei gruppi, puntando a livelli regionali e sovraregionali. Ma siamo ancora lontani da questo livello. Sono sempre più convinto che gli speleologi siano di qualità, di rango drammaticamente inferiore a quella del problema che affrontano, lo studio del mondo sotterraneo. Dopo decenni di ricerche ai limiti estremi, posso dichiarare con un sorriso che siamo ancora in alto mare. Come dicevaEinstein nel suo ultimo scritto:
«Die letzteren, flüchtigen Bemerkungen sollen nur dartun wie weit wir nach meiner Meinung davon entfernt sind, eine irgendwie verlässliche begriffliche Basis für die Physik zu besitzen».
(Le ultime rapide osservazioni devono solo rilevare come, secondo la mia opinione, siamo molto lontani dal possedere una base concettuale della fisica alla quale poterci in qualche modo affidare).
A. Einstein, Princeton 4 aprile 1955
©Marilena Rodi

giovedì 14 gennaio 2010

Umbria, la leggenda del fuoco di Gualdo Tadino


«Dalla piana di Gualdo vollero tutti andarsene, perché il castello era difficilmente difendibile.
Edificare a ridosso del monastero di San Benedetto era veramente cosa ingenua».
Francesco Giubilei, in Bastola. La signora del fuoco (Società editoriale Arpanet, pp. 80, € 3,50) racconta le memorie storiche di questa cittadina, vittima per due volte di incendi: il primo nel 996 ad opera di Ottone III (quando era Tadinum), la seconda, nel 1237. Ed è proprio con questa vicenda che l’autore, ricostruendone gli eventi, ci coinvolge nella leggenda.
Gualdo Tadino, anticamente Gualdum (dal latino ‘selva’), un insediamento oggi di circa 16 mila abitanti, fu dichiarato ‘città’ da Papa Gregorio XVI nel 1833, modificando il precedente nome Gualdo di Nocera. Persino Dante, nel Paradiso cita: «Intra Tupino, e l’acqua che discende / del colle eletto dal Beato Ubaldo, / fertile costa d’alto monte pende, / onde Perugia sente freddo e caldo da Porta Sole; / e dietro per greve giogo Nocera con Gualdo».
Annessa nel 1469 agli stati della Chiesa e poi come commissariato apostolico negli anni tra il 1587 e il 1798, è famosa oggi per le sue acque (sorgenti Rocchetta).
L’incendio del 1237 fu di dimensioni memorabili, il paese fu raso al suolo e, secondo quanto narrato dagli storici, solo Cartagine, ebbe sorte peggiore.
Leggenda o meno, l’autore precisa che quanto approfondito sull’argomento merita d’esser raccontato.


Una figura misteriosa, una donna che somiglia per certi versi al piacente profilo femminile di De André, vive in un castello, orfana dall’età di 15 anni, il cui nome era la Bastola. O meglio: questo era il nome col quale tutti la conoscevano.
L’alone di mistero che circonda la donna è fattore scatenante delle fantasie popolari che la credono una strega, una ruba-mariti. E si sa: quando serpeggia tra i popolani il timore d’una entità oscura che punta all’accaparramento delle attenzioni maschili, l’invidia e la rivalità diventano i ciechi sentimenti dell’opinione pubblica.
La Bastola, il cui vero nome però, era Bartola, poco si interessava alla vita cittadina, chiusa com’era nella sua solitudine. Qualcuno, tuttavia, giunge ad allietare le sue giornate, un cavaliere che stabilirà la sua dimora al fianco della donna.
Sono lieti gli anni che seguono, anche la nascita di una bimba. Fino al momento in cui la cattiveria umana dilaga.
Avvincente è poi la descrizione dell’abbandono, della sofferenza femminile e della vendetta.
L’autore, con un linguaggio moderno, narra il mito del fuoco di Gualdo Tadino e uno spaccato di storia che non tarda a rasentare la leggenda metropolitana, ma che lascia aperto lo spiraglio del dubbio: accadde davvero quella notte?

©Marilena Rodi 
(Tra gli scaffali di Periodico italiano)

martedì 5 gennaio 2010

Sulle corde, di Monica Dini


«Le finestre sono come cartoline. Ci potresti scrivere sopra i saluti».
Monica Dini, speleologa toscana, introduce una visione fatalmente umana degli speleologi, il popolo dei frequentatori delle cavità sotterranee, attraverso una finestra insolita, quella della memoria fantastica.
Tra le righe di Sulle corde, prima fatica editoriale della Dini, edito dalla Società speleologica italiana (pp. 96, € 8,00), l’autrice non svela particolari che sfuggono agli esploratori del buio, non racconta dettagli di avventure nelle viscere della Terra, e non documenta uno spazio geologico.
Gli “Archivi del tempo”, come ama definirli spesso Giovanni Badino – che presenta il libro – rappresentano una dimensione realisticamente “umana” dell’animo e dell’identità degli speleologi e della donna, in particolare, immersa in questo stravagante universo.
Una interpretazione surreale di desideri, passioni, ricordi ed esperienze di questo popolo assai scollato dalle dinamiche sociali, ma pur sempre vittima inconsapevole, per certi versi, di queste ultime.
Il libro è una raccolta di racconti che evidenziano gli spazi infinitamente ridotti della coscienza e della conoscenza umana, quasi a voler porre un accento sulla dimensione carnale (e quindi “a tempo”) di uomini in imprese memorabili; la penna arguta, spesso provocatoria dell’autrice, veleggia sul profilo dell’uomo che a onor di anagrafica contempla le sue gesta in una memoria ormai sbiadita.
Il linguaggio, di immediata comprensione, permette la lettura anche ai non addetti ai lavori.


Intervista a MONICA DINI

Monica quando hai cominciato a fare speleologia?
Ho cominciato ad andare in grotta quando avevo circa venti anni. Credo però che ci si possa definire speleologi quando si è capaci di andare in esplorazione, armare e avere cognizioni in autonomia, in questo senso ho solo piantato qualche chiodo.

Qual è il ricordo speleologico che porterai sempre con te?
Il ricordo è il buio. Restare soli, spegnere la luce aspettare senza emozioni o ragionamenti che il buio mi riconosca come roccia, mi conceda di confondermi, in un certo senso mi assolva.

Qual è il rapporto tra donna e speleologia (secondo la tua esperienza)?
Non mi piace parlare di donne e uomini, mi piace l’essere umano. Certo le donne possono anestetizzare la fatica come i dolori del parto, ma gli uomini possono pisciare senza togliersi tuta e imbrago.

Nel libro citi personaggi dai nomi immaginari, ma forse in qualche caso pare chiaro il riferimento a qualche amico un po’ ’speciale’ nella tua ‘carriera’ speleologica..

Ho avuto il privilegio di osservare amicizie speciali, quelle che nascono dalla fatica, dalla condivisione di sensazioni e atti vissuti non come individui ma arti di un corpo unico. Quando ho ascoltato delle grandi esplorazioni al Corchia, per esempio, mi è sembrato che in fondo i personaggi si confondessero, come se non avesse grande importanza chi aveva scoperto cosa, perché tutti quelli che c’erano, erano scossi dalla medesima emozione. Io non ho fatto parte di questo.

Spesso fai riferimento alla “decadenza”, all’anzianità anagrafica e di servizio: è un messaggio particolare?

Io spesso ho dovuto aspettare, per esempio per tornare in grotta. E’ bene ricordarsi che siamo corruttibili per avere la misura, per non perdere di vista il fatto che non possiamo aspettare per sempre.

Rimpianti o rimorsi?

Troppi puntini di sospensione in Sulle Corde. Ho sempre scelto di fare subito ciò che reputavo più importante, per questo ho accantonato altro confidando di riprenderlo al momento opportuno; è perché non sono brava a fare bene troppe cose insieme, sono lenta. Ho avuto la fortuna di non morire e ho provato ad aspettare ciò che avevo lasciato indietro. Non ho rotolato nella vita, ho deciso. A parte i puntini di sospensione, non ho rimpianti o rimorsi, trovo che siano una perdita di tempo.

Come si conciliano per una donna speleologia e famiglia, secondo te?
Non sono la persona giusta a cui fare questa domanda, io non ho conciliato speleologia e famiglia. Ho fatto una cosa alla volta, solo adesso che la mia famiglia sa fare a meno di me, sono tornata in grotta ed è stata una ricompensa per la lunga attesa.

Un uomo che ha trascorso la sua vita in grotta quanto può diventare “fragile” quando smette di frequentare l’ambiente sotterraneo?
Credo che gli esseri umani che hanno sofferto e goduto grandi passioni, possano, adeguando i ritmi, mantenerle per sempre. Credo che si possa morire perché è giunta l’ora, anche stando attaccati ad una corda. Quando non si riesce ad avere questa visione, a volersi bene, accordandosi con il fatto che invece di volare, dobbiamo strisciare per continuare ad avere emozioni, allora diventiamo fragili. Questo nella vita in generale. Io credo che impossibile da fare sia tutto ciò in cui non crediamo abbastanza.

Perché il libro Sulle corde?

Scrivere è stato accantonato insieme alla grotta per molto tempo. Quando è stato il momento giusto, con umiltà, ho cominciato a sperimentare quale fosse il modo migliore di mettere insieme le parole per trasmettere quello che volevo. Ho avuto la fortuna di incontrare Julio Monteiro Martins, scrittore, direttore della scuola di scrittura creativa Sagarana e della omonima rivista, con cui confrontarmi, lui ha avuto la pazienza di farmi da maestro. Quando ho cominciato a scrivere quello che poi è diventato Sulle Corde, non sapevo che sarebbe diventato un libro, stavo solo cercando di imparare una tecnica.
L’idea è nata quando mi venne in mente una storia: un uomo senza alcuna esperienza, ma con un grande desiderio, si organizza ed entra in una grotta. E’ talmente grande il suo stupore e la sua ingenuità tecnica, che presto rimane senza luce. Prende coscienza del fatto che dovrà morire, ma mentre stremato dal pianto si appisola, sogna un giorno d’estate pieno di luce abbagliante dove si vede bambino insieme a sua cugina intento a spiare una lucertola a due code che si arrampica su un muro caldo. Il sole è forte e gli fa chiudere gli occhi, si scuote e ritrova il buio della grotta, però si scopre diverso, la luce apparsa nel sogno lo consola e lo spinge a tentare. Si impegna, affina gli altri sensi, comincia a strisciare ascoltando il mutare del corso del vento sulla faccia, toccando lo scorrere delle acque, battendo testate nella roccia.
L’idea era immaginare di sopravvivere grazie alla luce di un sogno. Era una schifezza di racconto, andava rifatto ma il mio maestro rimase affascinato dalla descrizione della grotta, lui che non ne aveva mai vista una, voleva che gli raccontassi ancora, ed è così che ho continuato a scrivere storie che contenessero una parte di conoscenza di tutti, ma ambientate in un posto per pochi. E’ un libro senza pretese tecniche, è stato letto anche da chi non è mai entrato in grotta, ha avuto una doppia vita come il titolo, lo stare Sulle Corde, anche nella vita di tutti, ha un significato.


©Marilena Rodi