Da mesi vivo nell'idea stravagante che qualcuno possa ricordarsi di me post mortem.
No,
non ho manie suicida, per carità. Sono così grata per la vita che mi è
stata donata, come potrei sprecare un dono così meraviglioso?
E'
solo che quando fai il giornalista, oltre a essere vittima di querele e
denunce, a un certo punto, quando anche gli altri si accorgono che stai
facendo il tuo lavoro senza chinarti, sei sottoposto ad angherie e
pressioni. Ma pure ad altro.
Che sia una città metropolitana come
un paese di provincia, i rischi di pestare i piedi a qualcuno che non
gradisce sono gli stessi. E se quel qualcuno non è così trasparente come
dovrebbe (soprattutto se eletto dal popolo per rappresentarlo) fa
presto a innervosirsi.
E dunque, un luogo che non abbia testate giornalistiche cosa ti fa pensare?
a) Non ci sono giornalisti;
b) Quelli che ci sono collaborano con testate nazionali (troppo importanti per ridursi a fare cronaca locale);
c) Sono rimasti i fantasmi.
I
colleghi vittime del medesimo meccanismo possono comprendere lo stato
d'animo con cui si affronta la quotidianità, qualcuno è finito sotto
scorta.
Ma io mi chiedo: se la magistratura facesse il suo corso/dovere perchè dovrei preoccuparmi per la mia vita?