venerdì 9 settembre 2011

Giornalista ficcanaso sconquassa i piani dei politici locali

Da mesi vivo nell'idea stravagante che qualcuno possa ricordarsi di me post mortem.
No, non ho manie suicida, per carità. Sono così grata per la vita che mi è stata donata, come potrei sprecare un dono così meraviglioso?

E' solo che quando fai il giornalista, oltre a essere vittima di querele e denunce, a un certo punto, quando anche gli altri si accorgono che stai facendo il tuo lavoro senza chinarti, sei sottoposto ad angherie e pressioni. Ma pure ad altro.

Che sia una città metropolitana come un paese di provincia, i rischi di pestare i piedi a qualcuno che non gradisce sono gli stessi. E se quel qualcuno non è così trasparente come dovrebbe (soprattutto se eletto dal popolo per rappresentarlo) fa presto a innervosirsi.

E dunque, un luogo che non abbia testate giornalistiche cosa ti fa pensare?
a) Non ci sono giornalisti;
b) Quelli che ci sono collaborano con testate nazionali (troppo importanti per ridursi a fare cronaca locale);
c) Sono rimasti i fantasmi.

I colleghi vittime del medesimo meccanismo possono comprendere lo stato d'animo con cui si affronta la quotidianità, qualcuno è finito sotto scorta.
Ma io mi chiedo: se la magistratura facesse il suo corso/dovere perchè dovrei preoccuparmi per la mia vita?

mercoledì 20 luglio 2011

FALCONE-BORSELLINO, LA RETE PER GLI EROI ANTIMAFIA

A diciannove anni dalla strage di via D’Amelio, la rete ricorda Falcone e Borselli. No con la trasmissione in esclusiva del documentario “In un altro Paese”.
Nella maratona web gli interventi di Salvatore e Rita Borsellino. “Il nostro grido di allarme e dolore è stato raccolto da qualcuno e ignorato da troppi. E il silenzio, la solitudine, l’indifferenza sono ancora i nemici peggiori di magistrati e cit- tadini impegnati per la legalità”, afferma Rita Borsellino.
“Ho fiducia nei magistrati e nei giovani che fanno camminare sulle loro gambe le idee di Paolo. Per me oggi i giovani sono più attenti alla storia del nostro Paese. E hanno fatto rinascere in me la speranza che si possa arrivare alla verità”, dice Salvatore Borsellino.
Da oggi è online il virale di lancio della maratona. Per ritrasmettere il documentario sulla propria piattaforma occorre scrivere a info@altratv.tv

Martedì 19 luglio dalle ore 10 in diretta “a rete unificata” su Altratv.tv, su centinaia di micro web tv, blog e videoblog, web radio, micro media iperlocali e sui network editoriali il documentario In un altro Paese di Marco Turco, tratto dal libro di Alexander Stille “Excellent cadavers. The Mafia and the Death of the First Italian Republic” (Cadaveri eccellenti. La mafia e la morte della prima Repubblica italiana).

sabato 29 gennaio 2011

Cetto Laqualunque incontra Saviano

Io vivo la nostra contemporaneità.

Cetto Laqualunque e il lavoro

I have a dream. U pilu!

Cetto Laqualunque a "Vieni via con me"

E' un momento difficile per il Paese, è giusto che ve ne parli io. 

Muore Dennis Oppenheim. Con lui se ne va un pezzo fondamentale della Land Art

Con Dennis Oppenheim è scomparsa una parte dell’America, quella più libera, controcorrente, romantica, on the road, lontana da ogni regola di squadra o di mercato.
L’artista americano è stato uno dei più geniali sperimentatori del dopoguerra e, sin dalla seconda metà degli anni Sessanta, ha avuto un ruolo fondamentale in esperienze come la Land Art, la Body Art, la Public Art e la Social Art. Lui, però, non si mai identificato in nessuno di questi movimenti, che spesso ha contribuito a creare: erano semplici tappe di un viaggio senza fine che non doveva in nessun modo trovare una formalizzazione definitiva. Altrimenti tutto si sarebbe risolto in un inutile accademismo stilistico. Cosa che Dennis detestava più di ogni altra cosa, sfidando se stesso e le sue creazioni.

To be continued.. 

lunedì 24 gennaio 2011

Magari

Riusciremo a ridere, o quanto meno a sorridere, quando tutto questo sarà alle spalle?
Cercando di dare un nome ai sentimenti che si provano davanti allo spettacolo che una intera classe politica sta dando di sé, e del paese, al mondo intero, credo che si possa anche parlare di lutto.
Un senso di lutto che sta tutto dentro ad un avverbio, più volte ricorso nelle risposte dei padri e dei fratelli delle presunte fidanzate del capo del governo che, raggiunti dai colleghi speranzosi di fare lo scoop, rispondevano così alla domanda se la loro congiunta fosse la favorita del sultano: “Magari“. 

To be continued..

La sfida della mescolanza (l’attentato ad Alessandria)

L’attentato di Alessandria mette in luce un problema la cui gravità si estende anche molto al di là del deprecabile atto di terrorismo: incombe la minaccia di un’automutilazione culturale del mondo islamico attraverso il progressivo annientamento del Cristianesimo d’oriente. E Alessandria non è un caso isolato. In soli due anni, ad esempio, il numero dei cristiani presenti in Iraq – spesso appartenenti ad alcune delle comunità più antiche al mondo – si è dimezzato. Per coloro che uccidono nel nome della purezza, la più grave provocazione è la mescolanza che avviene in maniera naturale, senza paura, quella su cui si fonda la grande forza delle società aperte.

To be continued..

Disegnare la terra per cercare se stessi

In tutti i manuali di storia dell’arte contemporanea si trova una composizione fotografica molto contrastata, che mostra un paesaggio innevato, tagliato da un fiumiciattolo, e solcato da cerchi concentrici, chiaramente artificiali e realizzati da mano umana, che attraversano quel confine naturale: è Annual Rings («Anelli annuali»), un’opera del 1968 di Dennis Oppenheim.
Quel fiumiciattolo segna il confine tra Usa e Canada, e l’artista con la sua azione ha voluto ricordare il rapporto esistente tra natura – gli anelli che crescono, come quelli degli alberi, da cui il titolo… – e storia (un fiume insignificante che significa un confine tra due nazioni): la natura è indifferente alla storia, cioè all’uomo, e il suo tempo è un tempo «altro».


To be continued..

La riforma Gelmini..

Accentratrice, pauperizzante, superflua, demagogica, punitiva, antistudentesca. Si può continuare a lungo ad elencare i difetti della legge sull’Università promossa e difesa a spada tratta dal governo Berlusconi. Una riformetta, in realtà, che cambierà poco nella vita universitaria: ma per quel poco contribuirà molto all’affossamento dell’istruzione superiore.
To be continued..